La mia decisione di candidarmi per completare il cammino di responsabilità che ho fin qui esercitato si è definita da molti mesi, in modo ponderato, per continuare a contribuire alla costruzione del miglior itinerario possibile per la nostra organizzazione.
Per una organizzazione come la nostra il miglior itinerario possibile è legato, per il mio sentire, alla capacità che essa ha di fare attrito con il suo tempo, di catalizzare i cambiamenti positivi del suo tempo, di lavorare a ricomporre le fratture del suo tempo, ma, soprattutto, di ascoltare e di saper parlare alle persone del suo tempo.
E, pur stando saldamente con i piedi a terra, alla lucidità di leggere se stessa come attrice di una storia che, in relazione alla qualità della democrazia nel nostro Paese e oltre, ha un passato di cui prendersi cura e un futuro tutto da praticare.
Ma, soprattutto, dobbiamo rivolgere il nostro tempo, le nostre risorse, la nostra passione, a sostenere l’acquisizione di spazio e di potere da parte delle persone che spazio e potere non hanno; rendere alla portata di ogni individuo la scelta della cittadinanza attiva, che è la scelta della “liberazione di ciascuno da condizioni di sudditanza o soggezione”.
Io intendo farlo con l’idea che il cambiamento, lo sviluppo di una organizzazione vanno garantiti a partire dall’esercizio della propria responsabilità individuale, a partire da sé.
"Nelle pagine che seguono non troverete priorità di azione. Mi piacerebbe che, se sarò la prossima Segretaria generale, le costruissimo insieme, a partire dai desideri dei nostri territori, dalla competenza delle nostre reti, dalla forza delle nostre tecnologie di tutela".
Annalisa Mandorino